
Chi non ha una bottiglia di candeggina nell’armadio delle pulizie? L’ipoclorito di sodio, opportunamente diluito e stabilizzato, dà infatti vita a una delle soluzioni più impiegate nelle pulizie domestiche e professionali: la candeggina. Ma la candeggina è realmente efficace per le pulizie?
Candeggina: detergente o disinfettante?
Partiamo dal concetto che è importante sapere quali sono le caratteristiche della candeggina per poterne fare un utilizzo corretto. La candeggina non è un detergente. I detergenti, per essere tali, devono contenere tensioattivi e questi sono totalmente assenti nella candeggina. Eppure nelle pulizie domestiche spesso si lavano i pavimenti o i sanitari con la candeggina, nell’illusione che questa possa anche rimuovere lo sporco. Anche il forte odore di cloro che rimane dopo le pulizie contribuisce a rafforzare questa impressione. Dunque, la candeggina non è in grado di pulire una superficie. Piuttosto, vista la sua capacità sbiancante, può dare giusto l’impressione di pulito.
Ma allora a cosa serve? La candeggina disinfetta. Grazie alla sua capacità di produrre un forte shock termico, come ha evidenziato uno studio dell’Università del Michigan pubblicato sulla rivista “Cell”, i batteri “cuociono” e muoiono. Dunque, per uccidere i batteri e garantire l’igiene di un ambiente, la candeggina è un buon prodotto, se sappiamo come utilizzarlo.
Efficace su diverse superfici, come pavimenti, piastrelle, plastica e addirittura alcuni tipi di legno, la candeggina ha proprietà battericide, sbiancanti (quelle che danno una falsa idea di pulito) e ossidanti. Grazie alla capacità di ossidare è anche in grado di rimuovere efficacemente le muffe. Per questo viene impiegata spesso negli ambienti umidi come bagni e cantine.
Come usare la candeggina in modo corretto. L’ipoclorito di sodio è un agente molto reattivo, per questo si trova già diluito in commercio. Altamente tossica, la candeggina si usa da sola e mai insieme ad altri prodotti. Ad esempio, se si utilizzano ammoniaca e candeggina o candeggina e acido muriatico si libera il cloro allo stato gassoso, pericolosissimo in caso di inalazione.
Inoltre, è sempre meglio diluire la candeggina secondo le indicazioni riportate sulla confezione; queste variano a seconda della diluizione dell’ipoclorito. Di norma, la candeggina per uso domestico contiene cloro al 3-5%. Eccessive concentrazioni, infatti, possono risultare dannose per la salute, mentre la troppa diluizione può rendere inefficace il trattamente disinfettante.
La candeggina non può essere utilizzata su tutte le superfici. Sicura su pavimenti e piastrelle, crea problemi su superfici porose e sul metallo, a causa della sua capacità ossidante. Dopo il suo utilizzo, terminato il tempo di posa, se si vogliono evitare sorprese, è sempre meglio risciacquare la superficie trattata. Questa pratica non è sempre richiesta nel caso dei pavimenti o di superfici con piastrelle. Ecco, quindi, come disinfettare i pavimenti.

Secondo la nostra esperienza, igienizzare e disinfettare le superfici è importante, soprattutto quando si gestisce un’attività che prevede molto affollamento. Alberghi, bagni pubblici, ristoranti, piscine, negozi, uffici, sale di attesa mediche: sono tutti ambienti nei quali garantire igiene è un atto dovuto nei confronti di chi li frequenta.
A questo scopo consigliamo di utilizzare un prodotto specifico. Rykem fornisce una sua gamma di prodotti per disinfettare pavimenti e altre superfici, sicuri e testati, detergenti antibatterici pensati per pulizie professionali.